Prendo spunto per questo post da un commento che mi è
arrivato da una lettrice che si lamenta
perché dice che non trova mai abiti per la sua taglia 40 e per la sua età (58).
E ha ragione!
Ci avete mai fatto caso? Se siete di corporatura molto
esile, troverete sicuramente abiti della vostra taglia, ma adatti alle
ragazzine , cioè leggins, pantaloni a vita bassa, minigonne, ma abiti “di
classe”, belli ma portabili anche dopo gli anta….. quasi zero. Come se una solo
perché è minuta dovesse per forza vestirsi come una sedicenne.
Stessa cosa per le cicciottelle, anche se qui le cose vanno
un po’ meglio perché ci sono marchi che si sforzano (con successo) di proporre
vestiti che sono portabili, eleganti e raffinati, ma purtroppo costosi.
Ergo, se una ha una taglia 48 o 40, non ha molti soldi da
spendere in abbigliamento deve per forza accontentarsi del “ciarpame”????
Quello che posso fare , però, è provare a darvi qualche
piccolo suggerimento su come vestirsi bene
anche se si è “fuori taglia”.
- Iniziamo dai colori e fantasie : il nero va bene per le morbide, lo sanno tutti , perché sfila, mentre lo sconsiglio per le magrissime per lo stesso motivo….Il total white direi che lo vedo bene all’inverso: ok per le magrissime, un po’ meno per le morbide. Gli altri colori? Beh dipende tutto da che tipo di persona siete caratterialmente, ma io sono convinta che i colori neutri (beige, grigio, caramello ) siano sempre i più adatti. (soprattutto perché creano meno problemi di accostamenti)
- Fiorati, righe, pois. In questo caso le taglie dalla 46 devono portare queste fantasie solo se sono piccole, mentre per le taglie dalla 40 possono osare anche fantasie più grandi .
- Giocate con gli accessori. Voglio dire che se non trovate l’abito che fa per voi, indossatene uno che avete già nell’armadio e abbinate accessori di volta in volta diversi (scarpe, borsa, bigiotteria, sciarpe , foulard, cinture, calze….). Non sottovalutate il ruolo dell’accessorio, spesso è proprio quello che trasforma un abito.
- Copiate. Entrate in un negozio dove c’è un abito che vi piace, non importa se non è della vostra taglia e se è caro, portatelo in camerino come se voleste provarlo, oppure inventatevi una scusa con la commessa (siete una buyer e state scegliendo gli abiti per il prossimo servizio fotografico del giornale per cui lavorate, tanto nessuno controllerà mai se è vero o no) e fotografatelo nel modo più accurato possibile, soprattutto nei particolari. Poi andate in uno di quei negozietti di sartoria cinesi (ce ne sono ormai in ogni città) dove fanno orli, mettono cerniere , accorciano, allungano, allargano e portate le vostre foto e la stoffa (non prendetela da loro, meglio trovarne qualcuna italiana) chiedendo di copiarvi quel modello. Vi prenderanno le misure e ve lo faranno identico!!!!! Provare per credere……
- Ripiegate sull’etnico. Io trovo che la moda indiana, per esempio, con i suoi colori, le sue sete, il suo stile misurato e serio, ma non triste, sia fantastica per una over anta e soprattutto non ci sono problemi di taglia, perché io stessa ho provato ad entrare in un negozio di questi e ho visto che davvero hanno abiti sia per le donne minute che per quelle di corporatura un po’ più forte. Unico consiglio, se decidete di adottare questo tipo di abbigliamento, è sui capelli: per essere in tono ed eleganti i capelli devono essere corti o raccolti, mai sciolti sulle spalle (avete mai visto un’indiana con i capelli al vento???).
E mentre cercate di trovare quello che fa per voi,….speriamo
che qualche stilista legga questo post e decida di porre rimedio a questa un
po’ pesante mancanza…..
Così appare molto fondata la tesi che sono gli abiti a portare noi,
e non noi a portare gli abiti; possiamo far sì che modellino bene un braccio, o il seno ma essi ci modellano a piacer loro il
cuore, il cervello, la lingua. Virginia Woolf
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