Mitica, fantastica, amata ,sognata, desiderata taglia 42!!!
Non conosco donna che non vorrebbe averla e non conosco donna , o meglio ne
conosco davvero poche, che dopo la menopausa la indossi ancora.
Avere una taglia 42 pare ti
permetta di entrare in un negozio e vedere che il capo che misuri non
tira, non fa pieghe, non fascia, ma cade morbidamente sul tuo corpo facendoti sentire
una sirena. E che ti permetta anche di
evitare gli sguardi tipo “ma si è vista allo specchio”? o “ questa come minimo
ha una 48” delle commesse che, probabilmente a causa del fatto che sono
costrette a stare in piedi tutto il giorno e quindi diventano cattive, ti
lanciano appena metti piede nel negozio e ti fanno sentire obesa anche se hai
una semplice 44.
Eh sì perché anche avere una 44 significa, per molte donne, sentirsi grasse.
Vorrei però fare una considerazione: da parecchio tempo oserei
dire qualche anno, ho scoperto che per chi vende abbigliamento la 46 è in realtà una 44 e una 44 è in realtà una 42 e una 42 una 40 .
Come
ho fatto a scoprirlo? Semplice: mi sono misurata spalle/fianchi/vita, poi ho
confrontato le mie misure con una tabella internazionale e ho scoperto che io
ho una 44 vera, mentre se vado a comprarmi un vestito devo dire che voglio la
46 altrimenti non riesco ad infilarla.
Perché lo fanno? Per risparmiare stoffa?
Per allontanare le clienti? Per dar modo alle commesse di mostrare tutta la
loro disapprovazione per chi non pesa meno di 53 kg? Boh! Mistero.
Quello che so è che non mi sento
affatto grassa, ma per il mondo della moda evidentemente lo sono! Ho davvero
fatto fatica a trovare a Milano dei negozi che vendono le taglie per quello che
sono: ne ho trovati due e adesso non li mollo più. Perché devo stressarmi ogni
volta che voglio fare shopping? Perché devo farmi venire i complessi della ciccia
che non ho?
E perché quelle donne che portano la 46/48 devono essere
considerate obese?????????
Ma non diciamo scemenze e soprattutto non facciamoci
intortare dal nuovo aggettivo “curvy”. Parliamo in italiano e diciamo “morbida”.
Non solo è una parola più bella, ma dà
anche l’idea di coccola, di accoglimento , di tenerezza, di una cosa che piace.
Certo che magra è bello, ma anche morbida è bello e spesso
anche grassottella è bello. Basta che ci si sappia vestire, muoversi, e
soprattutto accettarsi per come siamo fatte e anche gli altri ci accetteranno
(e se non lo faranno saranno cavoli loro).
Mia madre diceva sempre che a una certa età le donne devono
scegliere tra il sedere e il viso (allora non si parlava ancora di lifting, punturine
ecc) e dato che la prima cosa che si vede è il viso,,,,,
Credo che questo sia
valido ancora oggi. Un viso fresco e pieno fa subito simpatia, uno magro e
tirato allontana. Un sedere secco fa cadere perfettamente i pantaloni, ma un
sedere morbido piace molto di più agli uomini. Stessa cosa vale per il seno.
Detto tutto ciò vi metto a parte di quanto ho deciso io:
A) me ne frego del mio peso, non salgo neppure più sulla bilancia. B) io mi
piaccio e , dato che sono una delle persone più importanti per me stessa, mi
vado bene così C) Credo che i valori , i problemi, le cose essenziali della
vita siano altre che non i miei chili, quindi , per quel che mi riguarda …pollice
verso alla taglia 42!!!
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